Consigli ai Genitori: amore nella verità

Quando un genitore viene a sapere che il proprio figlio prova attrazione verso lo stesso spesso prova grande sconforto e si ritrova disorientato. Consultate la pagina Cosafare e non fare o rivolgetevi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Cosa fare e non fare

I consigli qui di seguito riportati sono il frutto di lunghi confronti avvenuti tra noi genitori di AGAPO, nel corso dei quali abbiamo scambiato le nostre esperienze; di conversazioni di counselling con altri genitori che si sono rivolti a noi in cerca di aiuto, ma anche di numerosi scambi, soprattutto epistolari, che abbiamo realizzato con molti giovani omosessuali e gay rivoltisi alla nostra associazione. Infine abbiamo considerato le diverse voci della scienza, sia quelle “gay affermative”, sia quelle aperte, anche a una prospettiva cosiddetta “riorientantativa”. 
Tutti i consigli che stiamo per dare si basano su fondamenti etico-morali e valoriali condivisi. Per noi l’uomo non è un individuo che trova senso nella vita attraverso la massimizzazione né delle utilità materiali né dei piaceri sessuali o di altra natura, in chiave individualistico-edonistica. La persona invece trova senso e soddisfazione nella vita attraverso la relazione con l’Altro e il dono di sé. 

Quando vostro figlio vi dichiara che è omosessuale o quando lo scoprite per altre vie, dovete rendervi conto che: come in ogni relazione educativa il genitore non può intervenire direttamente, ma, paradossalmente, può sbagliare molto. Proprio in questa situazione il vostro ruolo di genitore è più che mai importante per vostro figlio. Guardare senza timore in faccia all’omosessualità non è il punto di arrivo, ma l’inizio di una nuova pagina nella relazione con vostro figlio.

 

 

Concretamente vi consigliamo:

Cosa fare/cosa non fare
Non rimproverate vostro figlio. Non rimproverategli il fatto che si senta attratto da persone dello stesso sesso.
Motivazione
Non ha nessuna colpa o responsabilità per l’attrazione che sente. Non ha scelto i sentimenti che prova. Sono sentimenti involontari su cui non ha influenza diretta.

Cosa fare/cosa non fare
Non vergognatevi dell’omosessualità di vostro figlio; non cercate di nasconderla a tutti i costi nel vostro ambiente, ma non “sbandieratala” neanche.
Motivazione
La vergogna non aiuta, né voi né vostro figlio. Non avete nessuna colpa e una falsa vergogna può indebolire la capacità di comprensione e la volontà, sia vostre che di vostro figlio. E di queste ne avrete bisogno.
Oggi, nella maggior parte della società, l’omosessualità non è più stigmatizzata (secondo una ricerca Euriskes nel 2022 il 61,3% degli italiani sarebbe a favore dei matrimoni gay). Continuano però ad esistere nella società tabù e pregiudizi nei confronti dell’omosessualità. Attenzione però! Aderendo alla credenza “gli amori sono tutti uguali”, per lo più, pregiudizi negativi si trasformano in “pregiudizi positivi”, disegnando un quadro irrealistico.  


Cosa fare/cosa non fare
Non sentitevi in colpa, non fatevi rimproveri in merito.
Motivazione
L’orientamento verso lo stesso sesso è il risultato di un processo molto complesso in cui concorrono fattori biologici, psicologici e sociali. E’ possibile che come genitori in questo processo abbiate inconsapevolmente svolto un ruolo ma certamente non vi sono state né intenzionalità né negligenze da parte vostra. Avete fatto quello che ogni genitore cerca di fare: amare il figlio e aiutarlo a crescere. Per questo dovete guardare in faccia alla situazione e continuare a essere una guida autorevole per vostro figlio.


Cosa fare/cosa non fare
Dissuadete vostro figlio dall’intraprendere atti sessuali, specie quando è molto giovane; cercate di indurlo a una “proroga”. Ditegli: “Nella vita è importante saper rimandare un desiderio immediato. Sentirsi attratto eroticamente e compiere atti sessuali sono due cose profondamente diverse. Esattamente come nel caso degli eterosessuali non è buono se i sentimenti di attrazione erotica sfociano automaticamente in atti sessuali senza che esista relazione.  La relazione d’amore, per definizione, è dono e cerca l’Altro, il diverso da sé”.


Motivazione
Nell’omosessualità, l’attrazione per lo stesso sesso elimina l’altra metà del cielo, cioè la differenza sessuale. Questo fatto è un importante dato di realtà che va portato all’attenzione del figlio o della figlia. Tale fatto smaschera lo slogan “gli amori sono tutti uguali”.

Attenzione inoltre a questo altro aspetto: l’attrazione erotica per lo stesso sesso può rendere più complesso vivere relazioni di amicizia “disinteressata”.   

Cosa fare/cosa non fare
Nel rapporto con vostro figlio, esprimete questo punto di vista una volta o solo qualche volta.
Motivazione
Se lo ripetete spesso, il ragazzo vive le vostre parole come un attacco alla sua persona e può facilmente chiudersi. Dite la vostra opinione sull’omosessualità una volta ogni tanto in una situazione che ritenete opportuno è sufficiente perché la ricordi; in questo modo si evita un peggioramento della relazione tra genitore e figlio.

Cosa fare/cosa non fare
Mantenete la relazione con vostro figlio.
Motivazione
E’ questo il principale obiettivo dei prossimi tempi, forse anni. E’ vostro principale compito agire in modo che vostro figlio non venga emarginato o non si autoemargini nel “ghetto” dell’ambiente gay con le sue “feste” e i suoi locali: i genitori sono un ponte importante, forse quello più importante, tra lui e il resto del mondo.

Cosa fare/cosa non fare
Qualora vostro figlio abbia assunto un’identità di “gay praticante”, accettate più deroghe dalle regole, più di quanto fareste in altri casi, cercando comunque sempre di dissuaderlo da atti sessuali, specie in giovane età.
Motivazione
Le capacità di un giovane omosessuale di governare il proprio comportamento sessuale sono mediamente più basse ed è probabilmente necessario con lui fare più compromessi che con un figlio eterosessuale.  

Cosa fare/cosa non fare
Sdrammatizzate il fatto dell’omosessualità di vostro figlio, specie quando voi fate fatica a convivere con l’omosessualità di vostro figlio o quando i comportamenti del ragazzo sono particolarmente disordinati. Dite a voi stessi – con una punta di autoironia – “ci sono problemi più grandi”.

Motivazione
Immaginate, per esempio, avere un figlio disabile a livello fisico o psichico. Anche in questo caso, il vostro amore verso di lui non cambierebbe. In questo senso, a volte aiuta, per accettare meglio la situazione, immaginarsi che l’omosessualità sia una malattia irreversibile con cause genetiche (nota bene: l’omosessualità in realtà non è una malattia, né ha cause genetiche, né è immutabile).

Cosa fare/cosa non fare
Influenzate vostro figlio soprattutto attraverso la vostra presenza e il vostro esempio.
Nel caso piuttosto improbabile in cui questi cerchi la discussione, cercate di restare calmi e di non rimproverarlo.
Motivazione
Nessun figlio al mondo parla della sua sessualità con i propri genitori: ciò sarebbe piuttosto “contro natura”, dato che al momento della maturità sessuale ogni giovane deve prendere distanza dai genitori e quindi non può con loro condividere la propria vita intima, inclusa la propria sessualità. 

Cosa fare/cosa non fare
Dimostrate il vostro amore e siate presenti nei suoi confronti. Orientate vostro figlio a “guardarsi dentro”, da sé o anche con l’aiuto di altri.
Motivazione
Voi amate vostro figlio perché è vostro figlio e lo amate così com’è. Il fatto dell’omosessualità – passeggero o stabile che sia - è soltanto un aspetto della sua personalità, che non deve diventare elemento fondante o centrale della sua stessa identità; né da voi questo deve essere considerato tale. Favorireste in questo caso, involontariamente, l’auto incasellarsi di vostro figlio nella rigidità dell’”Identità gay” che assegna alla pulsionalità sessuale priorità rispetto alle altre dimensioni della persona.   

Cosa fare/cosa non fare
Condannate in modo esplicito, anche se vi sembra scontato, ogni forma di maltrattamento degli omosessuali. Siate solidali quando una persona omosessuale è vittima di un’ingiustizia o di un’aggressione, anche nei casi in cui l’accaduto possa sembrarvi “strano” o esageratamente esposto dai media. Rincuorate vostro figlio facendogli inequivocabilmente sentire che state dalla sua parte e che il mondo non è contro di lui.
Motivazione
Innanzitutto ogni forma di discriminazione, disprezzo e violenza va di per sé condannata. Anche se nel vostro caso personale può essere faticoso accettare il “diritto all’omosessualità”, questo è un diritto che dovete “difendere” anche voi. È un diritto, come quello al gioco d’azzardo e tanti altri, il cui esercizio rare volte giova alla stessa persona che se ne avvale. Aiutate vostro figlio a guardare oltre “i diritti”, a guardare in profondità ai propri desideri relazionali, che stanno spesso nascosti dietro al desiderio sessuale.